Coro Angelico dei Serafini: Yeliy’el

1art

Yeliy’el

” Io mi elevo tra coloro che vedono”

Dal 26 al  31 Marzo

Questo Angelo rappresenta e concede il potere di concretizzare e consolidare qualunque realtà: accorda la solidità, la tranquillità, la fecondità (vegetale, animale, umana, lavorativa), la fedeltà del coniuge, obbedienza e lealtà da parte dei figli e dei sottoposti. Fa vincere i processi e annulla i litigi, le dispute, separazioni e divorzi. Assicura il successo in attività di costruzione e produttive.

Tra i molti significati del Nome di quest’  Angelo vi è anche < io mi faccio udire (in ebraico yel ) nell’ assemblea riunita (liyi) > ed è un altro modo, cioè di descrivere il compito che gli Yeliy’el si sono dati nel venire al mondo, cioè essere a capo, in tutti i sensi. A cominciare addirittura dal proprio corpo: gli Yeliy’el, in sè e per sè, sono soprattutto la propria testa, si identificano cioè con la propria intelligenza e considerano perciò le emozioni, gli istinti e i sentimenti, se non proprio come inevitabili incovenienti, perlomeno con un insieme di fattori ai quali imporre dall’alto una ferrea guida. Troviamo così, tra i filosifi Yeliy’el, Cartesio, con il suo yelielianissimo motto

< Cogito ergo sum > , per cui l’ essere e il pensare divergono, appunto, tutt’uno.

In secondo luogo, gli Yeliy’el sono capi nei loro rapporti con gli altri,  nell’ eccezione più tradizionale del termine: troppo razionali, metodici, cauti, lucidi, logici, per non far accorgere coloro che li circondono di quanto sia utile  poter contare  su uno Yeliy’el su una testa pensante  che sappia parlare chiarissimo e illuminare in ogni circostanza ciò che non tutte le teste sanno vedere. E come potrebbero, gli altri , non riconoscere autorità  (l’ambizione è una smania emotiva, e gli Yeliy’el non se ne lasciano certo dominare) ma perchè semplicemente è giusto e ragionevole che sia così. Non per nulla, in letteratura fu Yeliy’ el Paul Verlaine, acclamato anche in versi le norme che a suo parere andavano ragionevolmente rispettate per scrivere come si deve.

In terzo luogo, infine, l’ intelligenza degli Yeliy’el non potrà che guardare dall’alto in basso i modi in cui vive l’altra gente, più o meno smarrita sempre nelle foschie emotivo-sentimentali -istituzionali. Inutile nascondere

l’ evidenza : l’ umanità si divide nettamenete in esseri superiori e in esseri inferiori, e ogni Yeliy’el sa perfettamente, e senza la benchè minima vanità, di essere tra i primi: dovrà  dunque comportarsi di conseguenza. La sua casa. le sue abitudini, le sue aspirazioni, i suoi gusti dovranno essere diversi e piiù raffinati  di quella della maggioranza: tutto ciò che è suo avra i tratti dell’ esclusività, dal linguaggio, agli abiti, alle tendenze sessuali. E solo quando avrà ottemperato a queste sue esigenze da rulin class, si sentirà perfettamente realizzato. Un illustre, grande esempio di tale finezza lo diede lo Yeliy’el santa Teresa d’ Avila, che per decenni analizzò con razionalità estrema nientemeno che il processo e i massimi gradi del più aristocratico dei paiceri, l’estasi – con la dovuta attenzione anche per le sue implicazioni erotiche, Naturalmente preziosissime ed estremamente originali.

Nella nostra vita quotidiana, oltre che mistici, filosofi, poeti, gli Yeliy’el potranno ritrovarsi a loro agio nell’inseguimento (meglio se negli ordini di scuola superiori), o ai vertici di qualche organizzazione, o a capo di aziende (meglio se connesse con la tecnologia o la cultura): presidenti, certo più che manager; o anche pianificatori, architetti e ingegneri, specialmente nell’edilizia civile; oppure in caso di personailità particolarmente estroverse e disinvolte, eccelleranno in qualche movimento popolare o nella gerarchia religiosa, sospinti sempre più in alto dall’ammirazione e dalla fiducia dei più.

Ma negli Yeliy’el il primato della testa può anche implicare qualche aspetto burrascoso. A forza di ricondurre tutto alla sfera dell’intelligenza , avviene infatti che il loro animo, e sopratutto il corpo, avvertano una nostalgia, anche angosciata talvolta, delle emozioni forti. Buona parte degli <yeliy’el sanno tenersi saldi al di quà di queste ultime, ben arrocati nel proprio realismo, da un lato, e anche nel timore del ridicolo, dall’altro. Ma molti non resistono alla tentazione, e si cercano passatempi spericolati (dall’alpinismo estremo ai rally nel deserto), oppure esplorando qualche perversione, oppure nel peggiore dei casi , dopo essersi troppo a lungo limitati, pertecipano in qualche tempestosa zona d’ombra da cui si sentono attratti come da un vortice. Fu esempio il caso del celebre scrittore russo Nikolaj Gogol’, che in una crisi mistica si abbondonò all’ anoressia e ne morì; o di Van Gogh, che prima di suicidarsi si amputò un orecchio: disperato gesto yelieliano, ingiuria al corpo e al tempo stesso duello tra la sofferenza fisica e la mente che la contempla gelida, feroce, mentre se la infligge. E non si conosce la data esatta di quel padre della Chiesa. Origine, celebre oratore alessandrino, che attorno al 330 si evirò perchè l’istinto non lo turbasse più la sua saggezza: ma sarei pronto a scommettere che venne al mondo anche lui verso la fine di marzo.

E’ buona regola, per gli Yeliy’el, saper compensare il predominio della razionalità prima che si profili il rischio di simili eccessi. Più saggio fu, tra i tanti nati in questi giorni, Goya: in tante sue opere seppe rendere omaggio a quei demoni che, diceva, < si destano non appena la ragione prende sonno>; li affrontò, li studiò, li raffigurò nei dettagli, esplorando le ombre della propria personalità come si esplora una miniera: la sua lucidità ne usciva, ogni volta, ritemprata, riequilibrata, e sempre più coraggiosa.

Invocazione: Per il potere di questo Nome, frammenti di Luce vengono sottratti alle entità distruttive che dimorano in me. La loro forza viene interrotta e l’energia divina torna a colmarmi. La vita torna a splendere con crescente intensità mentre, giorno dopo giorno, miliardi di scintille fanno ritorno alla mia anima, che è la loro vera sorgente.

Nadia Aglianò

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LETTURA ANGELICA

INIZIAZIONE

Fonte  “Libro degli Angeli” di Igor Sibaldi; tuttigliangeli.blogspot.it

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