La guarigione delle credenze
Come riscrivere il vostro codice di realtà
” il nuovo modo di vedere le cose coinvolgerà un salto dell’immaginazione che ci stupirà” John S. Bell
” Concepisco me stesso come un insieme crescente di opportunità per ottenere il risveglio” Ram Dass
Per cambiare le imitazioni del nostro passato personale, le nostre menti hanno bisogno di una spinta per cambiare ciò in cui crediamo-e deve anche trattarsi di un buon motivo.
La storia è piena di esempi di credenze rimaste integre per secoli o perfino millenni, per poi cambiare nel corso di una notte. descrive anche ciò che accade quando le persistenti idee che sostengono tali credenze vengono sostituite da qualcosa di talmente radicale, da far capitolare e crollare all’improvviso un’intera visione del mondo. Talvolta I cambiamenti sono piccoli e apparentemente in insignificanti, tal’altra sono talmente vasti, da trasformare per sempre il modo in cui concepiamo noi stessi e l’universo.
Per riscrivere il nostro codice di realtà, dobbiamo dare a noi stessi un motivo per cambiare ciò che credevamo in passato.
Cambiare le nostre convinzioni e credenze potrebbe essere l’impresa più difficile di tutta una vita. si tratta di fare qualcosa di più che limitarsi a decidere mentalmente di cambiare, o avere la volontà di farlo. molto di più.
La ragione va ricercata in ciò che pensiamo che le nostre credenze ci dicano su di noi. Geoff Heath, ex Decano dei lettori in counseling e relazioni umane presso l’Università di Derby in Inghilterra, così descrive il nocciolo della questione: ” Siamo ciò che giungiamo a credere di essere. cambiare le nostre convinzioni significa cambiare le nostre identità […] . Ecco perché è difficile cambiare le nostre convinzioni ” . Ciò che Hearth afferma ci è molto utile per rispondere alla domanda sul perché sia tanto difficile per noi modificare le nostre percezioni.
La maggior parte di noi oggi è giunta a sentirsi a proprio agio rispetto a se stessi e alla propria concezione del mondo. La prova di ciò è che se così non fosse, saremmo costantemente alla ricerca di nuovi moventi per cambiare la nostra vita. Abbiamo bisogno di un innesco egualmente potente. Dobbiamo avere una ragione per scaraventare noi stessi fuori dal compiacimento di un dato modo di pensare, verso un nuovo, talvolta rivoluzionario, modo di concepire le cose. In breve, abbiamo bisogno di una prospettiva diversa.
Il catalizzatore di una nuova prospettiva può essere qualcosa di altrettanto semplice del collegare tra loro i puntini rappresentati da fatti scoperti di recente, che portano a una comprensione nuova, che semplicemente ha un senso. oppure ci può volere qualcosa che faccia saltare direttamente le serrature di tutto ciò che abbiamo creduto in passato, sbalzandoci in un ambito di possibilità più vaste – qualcosa che somigli a un miracolo di vita vera!
Sia la logica che i miracoli ci offrono delle buone ragioni per vedere il mondo diversamente mentre i miracoli sono stati usati dei grandi maestri del passato, le scoperte scientifiche di oggi stanno spalancando le porte a modalità interamente nuove di vedere il mondo senza fare ricorso ad essi. Questo è il motivo per cui considerare l’universo come un computer e le credenze come un programma rappresenta un gesto così potente. Poiché conosciamo già il funzionamento di entrambi, troviamo un punto di partenza familiare nella nostra ricerca di cambiamento.
Il dolore rappresenta un guasto nel sistema delle nostre credenze?
Come possono tanta sofferenza e tanto dolore infiltrarsi della nostra vita? Perché ci aggrappiamo a convinzioni che ci danneggiano e che essenzialmente prolungano proprio quelle esperienze che vorremmo sanare? Forse quando ci si pongono queste domande, ci si interroga in qualcosa di ancora più fondamentale. Le credenze che conducono al dolore e alla sofferenza sono esempi di un modo limitato di vedere il mondo. Quindi forse la vera questione è : Perché ci aggrappiamo alle credenze che ci limitano nella vita?
La nostra metafora delle credenze come programma potrebbe contenere un indizio. Se avessimo un programma informatico che ci fa soffrire ogni volta che premiamo il pulsante ” on” , proprio come fanno talvolta le nostre convinzioni, diremmo che non sta funzionando bene – che contiene un errore. Così le credenze che immettiamo nello specchio della coscienza, hanno anch’esse un difetto che ci induce a perpetuare l’esperienza che ci ferisce? Oppure è possibile che il programma stesso funzioni perfettamente e che sia il modo in cui usiamo le nostre credenze a indicare il bisogno di cambiamento ?
Nei programmi di coscienza, l’odio, la paura e la guerra costituiscono forse il risultato di un guasto nelle nostre convinzioni? Sebbene la sostanza quantistica del nostro universo rifletta decisamente ciò che crediamo, è possibile che non fosse mai stato messo in conto il fatto che focalizzassimo le nostre credenze e convinzioni su fenomeni della vita che ci provocano dolore? Come siamo potuti arrivare a sentirci così soli, In un mondo che dividiamo con più di sei miliardi di nostri simili? Dove abbiamo imparato a provare così tanta paura, e perché permettiamo alla paura di radicarsi così profondamente nelle nostre credenze, al punto di farci ammalare? Se questi sono guasti della nostra coscienza, è possibile ripararli, come accadrebbe per la funzionalità compromessa di un programma?
Estratto dal libro “La Guarigione spontanea delle Credenze” di Gregg Braden
Questo libro è dedicato allaccettazione dell’enorme potere che è in ognuno di noi e alla consapevolezza di non essere mai a più di una credenza di distanza dal nostro più grande amore, dalla nostra più profonda guarigione e dai nostri più straordinari risultati e miracoli.
In queste pagine scoprirete come utilizzare l’immenso potere che deriva dalle vostre credenze, curando quelle che in passato vi hanno limitato, identificando quelle che possono far regredire la malattia dal vostro corpo, scoprendo quelle che creano nella vostra vita rapporti duraturi e capaci di nutrirvi e infine individuando quelle che portano la pace nella vostra vita, nella vostra famiglia, nella vostra comunità e nel mondo in cui vivete.
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