Dall’energia Prana alla lettura dell’Aura
Prana, in sancrito significa “energia primordiale”. In altre lingue, come per esempio in cinese o in giapponese, tale energia viene chiamata Chi oppure Qi. E’ l’essenza, il seme, il nucleo dove si condensa il significato della vita. E’ quindi la Forza Vitale che scorre in ogni organo vivente.
Ciascun individuo la assorbe attraverso l’aria e, in particolare, l’essere umano ne ha consapevolezza, con modalità diverse. Attraverso una serie di canali, chiamati anche meridiani, e di centri presenti nel corpo fisico, per esempio i chakra, l’energia si trasmette e si trasforma per consentire allo stesso di svilupparsi e funzionare, operando uno scambio con tutte le forze presenti intorno a lui e nell’universo intero.
La fotografa Kirlian, che rivela come il corpo sia circondato da un invisibile campo elettrico o aura suggerisce di fatto che siamo “nutriti” da qualche forma di energia che permea l’universo. E’ vero inoltre, che l’aura Kirlian di una persona giovane e sana è diversa da quella di un vecchio, sopratutto se in cattiva salute. L’energia vitale che permea l’universo è oggetto intorno a cui ruotano religiosità millenarie e tradizioni antichissime sopratutto orientali.
Basterà quindi che, come chiave interpretativa della realtà cui si adeguano poi scelte di vita anche quotidiane, il senso del sacro di origine orientale, incentrato sul Prana e sulla consapevolezza della propria partecipazione a tale energia, ha fatto breccia nel mondo occidentale portando un contributo significativo e fornendo risposte ai quesiti profondi e fondamentali che ciascun essere umano si pone a qualunque latitudine.
Come vedere l’Aura
Per riuscire a vedere la la vostra aura è necessario un po di esercizio.
Il primo esercizio che potete fare è quello di fissare la fiamma di una candela posta davanti a voi a circa 50 centimetri. Fissate lo sguardo al di sopra della candela, pian piano la visione si allargherà e l’alone intorno alla fiamma si espanderà diventando sempre più sottile.
Poi proverete allungando una mano davanti a voi, contro una parete chiara, con l’illuminazione diffusa. Userete una tecnica della visione periferica, cioè senza fissare direttamente la mano, ma guarderete un punto al di sopra o di lato. Vedrete che pian piano si formerà un alone, di color molto tenue, di circa 2cm. intorno alla mano.
Se avete voglia di progredire, potete chiedere aiuto a un’altra persona, che farete sedere davanti a voi, alla distanza di circa 1 metro contro una parete bianca, o comunque chiara , e con luci soffuse.
Utilizzando la stesa tecnica, cioè guardando un punto al di sopra della persona, senza mettere a fuoco completamente quello che state guardando, gradualmente comincerete a vedere un alone di 2 o 3 centimetri che circonda la persona che avete di fronte.
Ricerche e immagini fonte web
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