Babaji
(Himalaya)
Chiamato anche Mahavatar Babaji, Shri Babaji.
Reso celebre dal film di Paramahansa Yoganada, Autobiografia di uno Yogi, Babaji è noto come “l’avatar immortale” perché ha superato le limitazioni fisiche della durata della vita umana. Si dice che non sia morto e che sia asceso con il suo corpo fisico. Molti resoconti riferiscono che è apparso fisicamente a chi si dedicava alla ricerca spirituale. Ma in genere si manifesta sul piano spirituale a coloro che lo invocano, che riescono a “sentirlo” tramite pensieri, emozioni o visioni.
La missione di Babaji è di avvicinare l’umanità a Dio, seguendo la volontà. Sprona l’umanità a Dio, seguendo la volontà. Sprona le persone a percorrere il proprio cammino spirituale e rivela che tutte le religioni portano a Dio. Ha incoraggiato Yogananda a portare in Occidente il Kriya Hoga (che comprende diciotto posizioni di yoga, chiamate Asana o Mudra). Il kriya è conosciuto come strumento di illuminazione e può aver contribuito all’attuale popolarità dello yoga.
Ambiti d’aiuto
- Chiarezza nella comunicazione con Dio
- crescita spirituale
- Distacco della materialità
- Lavoro sulla respirazione
- Manifestazione
- Pratica dello yoga
- Protezione dalle persecuzioni religiose
- Semplifica la vita
- Superamento o riduzione delle dipendenze e delle voglie malsane
Invocazione
Pronuncia ripetutamente il nome di Babaji, sentendo l’energia del suo nome nel tuo cuore. Nella sua autobiografia Yoganada spiega che, se pronunci il nome di Babaji con riverenza, ricevi direttamente la sua benedizione. Il miglior modo per entrare in contatto con Babaji è mentre pratichiamo il lavoro sulla respirazione perché quando inspiriamo o espiriamo intenzionalmente, ci sintonizziamo in modo consapevole con lui.
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Estratto dal libro “Arcangeli e Maestri”